Benedizione e Battesimo della campana

L’antico rito della benedizione delle campane prevedeva il loro battesimo e la scelta
del loro nome. A introdurlo fu Papa Giovanni XIII nel 961 d.C. imponendo per primo
il nome a una campana della Basilica di San Giovanni in Laterano con la “Yoannes”.
I nomi delle campane erano dedicati alla Madonna, ai santi, agli zar, imperatori e
regnanti.
Al campanone di San Paolo fuori le mura, fuso dai Marinelli nel 1960, fu dato il
nome di “Giovannea” in onore di Papa Giovanni XXIII.
Alla grande campana di Rovereto, fusa nel 1924 utilizzando i cannoni provenienti
dalle diciannove nazioni belligeranti della Grande Guerra, fu dato il nome di “Maria
Dolens”
che piange i morti caduti per gli alti ideali della patria. Suona 100 rintocchi
tutte le sere al tramonto e ogni mese suona per tutti i popoli senza distinzione di
nazionalità.
“La campana dell’imperatore” (Kaiser Glocken) è il nome del campanone del
Duomo di Colonia (Köln), l’edificio gotico più bello del mondo. È dedicata a
Guglielmo II di Prussia e fu fusa utilizzando 28 cannoni, bottino di guerra che i
prussiani presero ai francesi nella battaglia di Sedan nel 1871.
Ai due campanoni del peso di 150 quintali, quello di Cracovia e di Praga, fu dato il
nome di “Sigismund” in onore dell’imperatore Sigismondo d’Ungheria.
Ad alcune campane veniva dato un nome non di battesimo, ma in base al servizio
prevalente che esse svolgevano.
“La Marangona” di Venezia segnava i tempi di lavoro dei falegnami definiti
marangoni, i quali costruivano le imbarcazioni nella laguna.
“La Piagnona” di Firenze era così chiamata dai potenti nobili corrotti che,
continuamente attaccati da Savonarola, consideravano i suoi seguaci piagnoni, poiché
si lamentavano di tutto. Suonava soprattutto per inviare messaggi a Savonarola e a i
suoi adepti. Il giorno della sua morte sul rogo anche la campana fu rimossa dalla torre
e mandata in esilio in malo modo.
“La Squilla” di Leopardi, citata più volte nella famosa poesia “Il sabato del
villaggio”
, annunciava il giorno di festa.
“La Martinella” del carroccio della Lega lombarda nella battaglia di Legnano con i
suoi rintocchi, oltre all’incitamento, consentiva anche il recupero dei feriti nei campi
di combattimento.
Magister Tonino Delli Quadri

Orari delle visite guidate al Museo

TUTTI I GIORNI

SU PRENOTAZIONE:
1  Visita ore 12.00
2  Visita ore 16.00

DOMENICA POMERIGGIO CHIUSI

MESE DI AGOSTO

TUTTI I GIORNI SU PRENOTAZIONE:
1  Visita ore 11.00
2  Visita ore 12.00
3  Visita ore 16.00
4  Visita ore 17.00

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Gli orari indicati corrispondono all’inizio visita.

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